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L’importanza del microbiota intestinale per la nostra salute fisica ed emotiva
Parliamo del motore del nostro apparato digerente. Il microbiota intestinale è un insieme dinamico che può essere equilibrato grazie a una migliore igiene di vita, e in particolare, curando la propria alimentazione. Specialista in micronutrizione da 15 anni, il Dottor Thomas Killian dispensa i suoi consigli. MonacoSanté vi informa. Intertitolo
I molteplici ruoli del microbiota intestinale
Ognuno di noi possiede un microbiota intestinale diverso. Localizzato nell’apparato digerente, composto da stomaco, intestino tenue e colon, sarebbe formato da 100.000 miliardi di microrganismi, quali batteri, virus, parassiti e funghi. Il suo peso all’interno del nostro corpo si aggira tra gli uno e i due chili. All’interno della flora batterica di ogni adulto convivono tra le 800 e le 1.000 specie di batteri circa, per lo più benefici. Digestione degli alimenti, protezione dell’organismo, ma anche sviluppo del sistema immunitario: il microbiota assolve numerose funzioni basilari per la nostra salute. “Tutto ciò che mangiamo viene trasformato e selezionato. I buoni elementi fungeranno da carburante. Saranno tali elementi a fornire l’energia fisica e mentale necessaria per la vita quotidiana. E ciò di cui il corpo non ha bisogno, sarà espulso”, spiega il medico nutrizionista. Dall’altro lato, il microbiota garantisce il corretto funzionamento del sistema immunitario, rivestendo il ruolo di barriera contro gli attacchi dall’esterno causati da inquinanti, pesticidi, virus, batteri cattivi e allergeni. Grazie al microbiota avviene la regolazione metabolica di zuccheri e grassi. “È quindi possibile affermare che non solo permette di ridurre il rischio di diabete, ma anche di obesità. ” Intertitolo
Come si può proteggere il microbiota?
Altro punto di forza fondamentale: favorisce la rigenerazione delle cellule dell’apparato digerente contrastandone l’iperpermeabilità. “Quasi il 60% delle nostre cellule immunitarie si trova nell’intestino ”, premette il medico. E non finisce qui! Il Dottor Thomas Killian aggiunge che il microbiota permette di sintetizzare alcune vitamine, tra le quali le vitamine K e B12. Partecipa alla crescita ossea, oltre che all’equilibrio delle riserve in ferro nell’organismo. Infine, è scientificamente provato come il microbiota sia all’origine della sintesi dei neuromediatori: sostanze chimiche che giocano un ruolo chiave nel funzionamento cerebrale. “Ad esempio la serotonina, chiamata anche ormone della felicità. Motivo per il quale parliamo di secondo cervello”, aggiunge il medico. “Per prendersi cura del microbiota, è necessario iniziare evitando di distruggerlo o aggredirlo”, afferma il Dottor Killian. Sono, infatti, numerosi i fattori che nuocciono all’equilibrio della flora intestinale. “L’assunzione di antibiotici e di farmaci, lo stress cronico e l’ansia, la mancanza di sonno, gli edulcoranti, ma anche le sostanze tossiche quali alcol, droga o tabacco. E non parliamo degli inquinanti, le infezioni batteriche e lo sport troppo intenso”, rincara il Dottor Killian. Abbiamo poi altri elementi, non controllabili, come età, menopausa e gravidanza, che impattano negativamente sul microbiota. Intertitolo
Disequilibrio del microbiota: rischi e malattie
“Si dice che l’intestino è lo specchio della nostra alimentazione.” Chiunque può quindi adattare quest’ultima in modo da aiutare la propria flora intestinale, limitando il consumo di piatti troppo ricchi in grassi, zuccheri e proteine animali. Felice coincidenza per chi abita al sud: l’alimentazione basata sulla dieta mediterranea sarebbe molto benefica per la sua corretta armonia. “È provato quanto tale alimentazione influenzi lo sviluppo di una flora batterica diversificata grazie alla ricchezza in fibre e probiotici, presenti in frutta, verdure fresche, cereali e leguminose.” Ma quali sono i rischi e le malattie causati da un disequilibrio del microbiota intestinale? “I sintomi più frequenti sono le ripetute alterazioni del transito intestinale: costipazione, diarrea cronica, oppure alternanza tra le due. Possono verificarsi gonfiori, dolori a livello dello’stomaco o dell’addome in genere, crampi o acidità”, indica il Dottor Killian. Lo stesso evoca anche alcune malattie reumatiche, fenomeni infiammatori o addirittura sintomi depressivi. “Ricevo molti pazienti per un consulto a causa di problemi legati alla pelle, quali psoriasi o eczema. E poiché l’intestino è il nostro secondo cervello, può avere un ruolo anche sull’ansia cronica o sulla depressione”. Intertitolo
Le fibre, un alleato per la flora intestinale
“Per salvaguardare o ripristinare la propria flora batterica è possibile basarsi su un’alimentazione ricca in fibre, presenti in frutta, verdure crude e cotte, leguminose e cereali integrali”, afferma il Dottor Killian. Contenute negli alimenti di origine vegetale, le fibre non possono essere digerite dall’organismo umano. “Ciò significa che una volta ingerite e fino alla loro espulsione, queste entrano in contatto con i batteri posizionati lungo tutto l’apparato digerente. I batteri riescono, quindi, a nutrirsi. È grazie alle fibre se i batteri buoni possono moltiplicarsi e svilupparsi”, spiega il medico. Altro vantaggio non trascurabile: le fibre permettono di lottare contro la costipazione. Idealmente, sarebbe necessario un apporto di 30-45 grammi di fibre al giorno. “Il mio consiglio è quello di optare per le verdure crude a pranzo e per quelle cotte a cena. Ciò ne faciliterà la digestione notturna. La massima quantità di fibre si trova in alimenti quali prugne, cereali con crusca, pane integrale, mandorle, noci, nonché frutta secca e fagiolini.” Anche i probiotici possono essere aggiunti a questo tipo di alimentazione equilibrata. Gli stessi sono presenti sotto forma di integratori alimentari o di alimenti naturalmente fermentati come yogurt, kefir o miso, ad esempio. Intertitolo
Diagnosi e cura dei probiotici
I probiotici sono batteri viventi che, se ben nutriti, si sviluppano poco a poco nell’intestino. In alcuni pazienti affetti da disturbi funzionali dell’apparato digerente, il dottore consiglia l’assunzione di probiotici tutto l’anno. In compenso, tale cura non è necessaria per chiunque. “Mi piace immaginare il microbiota come un orto di cui occuparsi ogni giorno. In tal caso, non vi è per forza necessità di riconcimare se il terreno è di buona qualità. Per contro, in caso di stress, se mangiamo male o se non dormiamo abbastanza, se assumiamo farmaci chimici, oppure antibiotici, ogni giorno distruggiamo una parte di tali batteri intestinali buoni. In simili circostanze, siamo obbligati ad assumere regolarmente nuovi probiotici per controbilanciare”, aggiunge. In via preventiva il medico consiglia due cure di un mese all’anno: in aprile, al fine di preparare l’estate e in settembre, in modo da rafforzare le difese immunitarie prima dell’inverno. Tuttavia, data l’ampia offerta di probiotici da parte delle aziende farmaceutiche, si raccomanda vivamente di effettuare la propria scelta facendosi consigliare da un medico specialista in micronutrizione o da un farmacista appositamente formato. Il Dottor Killian intende, inoltre, ricordare che in determinati casi, la micronutrizione ha i suoi limiti. “Essa consente ottimi risultati, ma non permette di sostituire la medicina classica. Si tratta, piuttosto di un complemento della stessa medicina classica, o, eventualmente, di un’alternativa in alcuni particolari casi, quando la medicina classica, ad esempio, non è in grado di fornire una risposta completa”, conclude.