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Le dipendenze, prevenire e accompagnare per guarire
Come prevenire le dipendenze e migliorare il follow-up dei pazienti dipendenti? Da settembre 2024, il Centro per la Cura, l’Accompagnamento e la Prevenzione in Addittologia del Principato di Monaco accoglie chiunque, dai 15 anni in su, risieda, lavori o studi nello Stato monegasco. MonacoSanté vi informa.
Accompagnare senza stigmatizzare, prevenire senza colpevolizzare. Che si tratti di dipendenza all’alcol, al tabacco, alle sostanze stupefacenti pesanti e leggere, al gioco d’azzardo o di dipendenza da schermo, il Centro per la Cura, l’Accompagnamento e la Prevenzione in Addittologia del Principato di Monaco (CSAPAM) vuole rappresentare un punto di riferimento nello Stato monegasco per chiunque intenda liberarsi da tali dipendenze. Con circa 130 pazienti seguiti da settembre 2024, data di inaugurazione nel quartiere di Fontvieille, il team diretto dal dottor Jean-François Goldbroch, psichiatra, addittologo e vice Caposervizio del CSAPAM, prodiga consigli e strategie per trattare al meglio tali patologie delicate. “Siamo soliti riassumere la dipendenza tramite il principio delle 5 C: Conseguenza, perdita di Controllo, Compulsione, Craving (bisogno irrefrenabile di consumare) e Consumo ripetuto. Possiamo, infatti, definire la dipendenza come la perdita di libertà nel riuscire ad astenersi dal consumo o di avere un determinato comportamento malgrado le conseguenze”, spiega il dottor Goldbroch.
Una malattia neurologica dalle gravi conseguenze
Chi soffre di dipendenza spesso prova vergogna e senso di colpa. L’obiettivo del centro è quello di far capire ai pazienti che, prima di tutto, si è vittime di una malattia. “Si tratta di una malattia neurologica, derivante, però, da prodromi o cause di ordine psicologico, psichiatrico, somatico, sociale, familiare, professionale o scolastico. Nella sua fase conclamata, essa deve essere presa in carico”, insiste il dottor Goldbroch. “La dipendenza agisce a livello neuronale. Basterà, ad esempio, che si verifichi un qualunque stress e che si usi un qualsiasi prodotto per placarlo. I neuroni registreranno tutto ciò. Da quel momento, sarà, quindi, impossibile riprendere il controllo senza aiuto esterno”, aggiunge Evelyne Walter, amministratrice e dirigente del settore sanitario presso il CSAPAM. “La ragione non può nulla”, sottolinea ancora il dottor Goldbroch. Sdrammatizzare, liberare dal senso di colpa, restituire il giusto valore: ecco il mantra perseguito dall’addittologo e dall’infermiera che lo assiste, Héloïse Le Besq. “Il nostro ruolo è quello di ridurre i rischi correlati al prodotto, ma anche di trovare un nuovo equilibrio che servirà a fornire protezione”. Indipendentemente dal prodotto di sostituzione o dall’attuazione di un trattamento, il team lavora sullo sviluppo di altri piaceri, fonti di gratificazione o di serenità. “Ciò permette di evitare che la dipendenza possa manifestarsi o che lo faccia troppo intensamente”, precisa il vice Caposervizio. Le recenti terapie cognitivo-comportamentali quali l’EMDR o l’ipnosi (attuate in particolare per la dipendenza da tabacco) sono strumenti efficaci. Così come altrettanto efficaci sono meditazione, mindfulness o yoga.
Focus specifico sui giovani dai 15 anni
Dal momento che l’adolescenza rappresenta un periodo a rischio, è stata predisposta la visita “giovane consumatore”. Durante tale fase chiave, “le strutture cerebrali sono particolarmente reattive alla dopamina. Il sistema di ricompensa si attiva molto in fretta. Il lobo frontale non riesce a operare un controllo adeguato, rendendo più difficile moderarsi. A livello cerebellare riscontreremo una maggiore impulsività. Tali caratteristiche non sono solamente psicologiche, ma anche neuronali. Prima riusciamo ad agire in prevenzione, minore sarà il rischio di cadere in una dipendenza profonda », afferma il dottor Goldbroch. Dedicata agli over 15, scolarizzati nel Principato, la visita intende informare, prevenire e valutare. Il principio è proprio quello di riuscire a disattivare da subito il rischio, evitandone la recidiva. “I giovani possono anche presentarsi da soli, semplicemente per informarsi ed essere valutati”, insiste Evelyne Walter, dirigente del settore sanitario. Nel caso in cui si rendano necessarie cure specifiche, il team informerà comunque i genitori, operando al loro fianco. “Ma anche i genitori possono venire senza i figli, giusto per avere informazioni e sapere come agire in caso di sospetta dipendenza. Noi cerchiamo di rassicurarli, oppure di organizzare un percorso curativo se necessario”, aggiunge il dottor Goldbroch. Alleanza e benevolenza saranno il motore di tale relazione collaborativa con le famiglie. Nello Stato monegasco, questo approccio è già integrato all’interno della cooperazione in ambito scolastico.
Sensibilizzazione anche per gli adulti
Pur restando i giovani il target primario del centro, i pazienti adulti rappresentano, comunque, un gruppo altrettanto numeroso. “Non esiste un’età giusta per curare la dipendenza”, insiste Evelyne Walter, dirigente del settore sanitario. Medicinali, alcol... A 60 anni e oltre, alcune fragilità possono causare dipendenze tardive. “La fine di una relazione, la vedovanza, un trasloco, oppure uno stress qualunque possono far rompere determinati equilibri. D’altronde, la solitudine può indurre al consumo”, prosegue il dottor Goldbroch. Nel Principato, lo stesso nota che gli over sono particolarmente attenti alla propria autonomia. “Le conseguenze, come cadute o isolamento, possono essere gravi. A 70 anni, una caduta non ha le stesse conseguenze che a 30. Non si deve mai pensare che sia troppo tardi per chiedere aiuto. ” Il Centro per la Cura, l’Accompagnamento e la Prevenzione in Addittologia del Principato di Monaco si affida anche ai professionisti della Sanità in contatto con tale panel di pazienti - geriatri, medici di medicina generale, infermieri - per riuscire a individuare le situazioni a rischio.
Istituire una rete di professionisti incentrata sulle dipendenze
Vincere una dipendenza è una guerra a lungo termine, a qualunque età. Soprattutto quando unadipendenza potrebbe nasconderne un’altra. “Non si può mai affermare veramente di essere usciti da una dipendenza. Ma è comunque possibile riuscire a trovare un nuovo equilibrio che servirà a fornire protezione. Una vita più confortevole priva di tabacco, alcol, sostanze tossiche, perché si è riusciti a trovare altro. Una nuova vita”, dichiara Evelyne Walter. Il CSAPAM gioca anche un ruolo di pubblica utilità, soprattutto nei confronti delle nuove droghe che stanno dilagando sempre più: “Protossido di azoto, anfetamine, metanfetamine o LSD, che ritorna. Stiamo osservando un aumento del consumo di cocaina, non solo come propellente per fare festa, ma anche per lavorare in modo da “reggere la botta”. Pertanto, tali sostanze sono altamente tossiche ”, allerta il dottor Goldbroch. Lo scontro prosegue con la stessa determinazione e volontà di federare i vari professionisti. “Cerchiamo di riunire tutti gli interessati dalle dipendenze, in modo di avviare una riflessione comune a tal proposito”, conclude.
Informazioni pratiche: Orari di apertura: Dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 16:30. Esclusivamente su appuntamento. Consultazioni gratuite e riservate. Visita giovani consumatori: il mercoledì con o senza appuntamento.
Contatti: Centro per la Cura, l’accompagnamento e la prevenzione in addittologia del Principato di Monaco 7, bis avenue des Ligures - 1° piano. Espace Fontvieille (Principato di Monaco). Tel: 00 377 98 98 27 97