Famiglie
Bambini, schermi ed estate: i buoni riflessi che preservano la loro vista
La sovraesposizione agli schermi può comportare gravi conseguenze alla salute visiva dei piccoli. I pericoli sono numerosi: miopia, affaticamento oculare, anomalie dello sviluppo visivo... MonacoSanté vi informa.
Limitare la visione degli schermi
Vacanze scolastiche rima talvolta con più tempo passato dai bambini davanti a ogni tipo di schermo. TV, videogiochi, tablet, smartphone, computer: tutti questi device possono comportare effetti nefasti su salute visiva, sonno e benessere generale dei giovani se utilizzati smodatamente. Al fine di minimizzare i rischi, alcune semplici misure di prevenzione e di precauzione possono rivelarsi utili. Basato a Fontvieille, il docteur Philippe Berros, oculista presso il Centro Oculistico internazionale di Monaco, sa di cosa parla. Ogni settimana l’ambulatorio medico in cui pratica accoglie genitori e figli in cerca di buoni consigli. “Il motivo di tali effetti nefasti sui piccoli non è colpa degli schermi in sé stessi, ma piuttosto della maniera in cui vengono utilizzati”, osserva innanzitutto l’oculista. Da ciò consegue, quindi, il primo consiglio di vigilanza, ossia limitare il tempo di esposizione agli schermi. “Tra i 3 e i 6 anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda massimo un’ora di schermo al giorno. Poi, tra i 6 e i 12 anni due ore al massimo.” La stessa OMS consiglia di inframmezzare l’esposizione con delle pause. “A scadenze regolari è necessario guardare lontano per rilasciare la tensione dei muscoli oculari. È anche importante ricordarsi di sbattere le palpebre per idratare la cornea. Infatti, quando le palpebre sono aperte le lacrime evaporano. Per questo i bambini hanno sempre gli occhi che pizzicano” Per avvalorare le proprie affermazioni, il dottor Berros cita la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti far guardare qualcosa al bambino che si trovi a 20 piedi, ossia a circa 6 metri di distanza, per 20 secondi. “Tutto ciò rispettando una distanza di almeno 40 cm tra lo schermo e gli occhi, poiché questi ultimi sono soggetti a un super lavoro quando guardano troppo da vicino.” Infine, è importantissimo sistemarsi bene. “La corretta altezza di uno schermo è un po’ più bassa degli occhi.”
Favorire la luce naturale, benefica per lo sviluppo della vista
“Ciò che è importante oggi è spingere i bambini a passare almeno due ore al giorno all’esterno.” Dal momento che la luce naturale è benefica per lo sviluppo della vista e che ciò rappresenta una sana alternativa per gli occhi, il dottor Berros considera che sia uno dei migliori consigli da poter fornire ai bambini. “Il naturale ritmo circadiano di sonno-veglia, regolato dalla produzione di melatonina, viene perturbato quando si guarda troppo a lungo uno schermo”, aggiunge il dottore. La luce blu irradiata dagli schermi, stimolandoli, impedisce ai bambini di dormire. “È per questo che non si dovrebbero utilizzare gli schermi già da un’ora prima di coricarsi.” Favorire routine tranquille quali lettura, fiabe o musica dolce aiuta i piccoli a calmarsi e a riposare gli occhi affaticati dalla giornata appena trascorsa. E non bisogna credere che il filtro anti luce blu possa risolvere tutto. “In teoria i filtri anti luce blu devono permettere di aiutare la regolazione del ciclo della melatonina. Ciò consente un uso più confortevole dei device, anche per i bambini. Ma non è questo che risolverà il problema in caso di abuso degli schermi”, previene l’oculista. È dunque fondamentaleadattare l’ambiente visivo del piccolo scegliendo un’illuminazione dolce e diffusa e proibendo l’uso di schermi al buio.
I segnali che devono allertare
Il professionista ricorda che, per i più piccoli, si raccomandano tre visite da uno specialista ai nove mesi, ai tre anni e ai sei anni. Anche se in occasione di tali visite non dovesse emergere nulla, alcuni segnali dovrebbero comunque spingere i genitori a consultare un oculistaaccorciando tale intervallo. “Nel caso in cui il bambino dovesse sbattere le palpebre molto spesso, o se dovesse soffrire di emicranie, oppure avere difficoltà nel vedere da lontano, sarà necessario ricorrere a un consulto. Talvolta, alcuni piccoli dicono che a scuola non riescono a vedere bene la lavagna. Si tratta di segnali evidenti.” L’oculista effettuerà un bilancio completo dell’acuità visiva, ma prodigherà anche un bilancio ortottico al fine di poter valutare l’oculomotricità degli occhi. “Il bilancio ortottico equivale a una chinesiterapia degli occhi. E nel caso in cui dovessero manifestarsi disturbi o fatica visiva, procederemo con la riabilitazione ortottica”, precisa il dottor Berros. Dalla cornea alla retina, lo specialista verificherà punto per punto l’anatomia dell’occhio del bambino, testandone la visione dei colori. “La vista del bambino si sviluppa fino ai 6 anni. Ragione per cui è importante ricorrere a un nuovo consulto verso quell’età, in modo da procedere con una nuova verifica. Poiché, in caso di abbassamento dell’acuità visiva, sarà necessario correggerla subito.” Sistematicamente, la correzione avverrà con occhiali da vista o con lenti a contatto a partire dai 9 anni.
La miopia, nuovo challenge di salute nei piccoli
Tuttavia, il ruolo dell’oculista è anche quello e soprattutto quello pedagogico nei confronti delle problematiche legate agli schermi. “Il miglior trattamento è la prevenzione. È necessario educare le persone spiegando chiaramente loro ciò che è benefico e ciò che non lo è nell’uso degli schermi. Ad esempio spiegando a genitori e bambini il modo con cui lavorare davanti a un computer.” Da svariati anni il medico sta notando un fenomeno in rapida diffusione nei Paesi asiatici. “In quei luoghi si sta verificando un’epidemia di miopia tra i bambini. Ciò perché stanno al buio e guardano troppo a lungo gli schermi. La miopia è dovuta a un allungamento del bulbo oculare, tale da impedire la visione nitida da lontano.” Secondo uno studio sudcoreano pubblicato nel febbraio 2025, l’esposizione a un’ora di schermo al giorno aumenta del 21% la velocità di evoluzione della miopia. E nei bambini già miopi, l’esposizione genera un rischio di aggravamento della stessa del 54%. “In tali pazienti iniziamo cercando di limitare la crescita dell’occhio con specifiche lenti. Quando poi saranno più grandi, potremo ricorrere a lenti a contatto notturne ortocheratologiche che premono sulla cornea. Le lenti saranno tolte al mattino e permetteranno una visione nitida per tutta la giornata senza bisogno di indossare occhiali da vista”, spiega il dottor Berros. È facile comprendere come nell’era digitale proteggere la vista dei bambini non sia più un’opzione se si desidera preservare il loro capitale di salute visiva.