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Donazione degli organi: un atto vitale di solidarietà

Campagne di sensibilizzazione

Donazione degli organi: un atto vitale di solidarietà

Sono migliaia, ogni anno, i pazienti in attesa di un trapianto che possa concedere loro la speranza di continuare a vivere o migliorare la qualità di vita. La donazione degli organi, inquadrata dalla legge e basata sulla solidarietà, resta l’unica soluzione che possa far fronte a tali necessità mediche. Da quindici anni, l’associazione Monaco Liver Disorder è impegnata nel migliorare l’informazione pubblica, nello spingere ad abbandonare ogni remora e nell’incoraggiare un gesto in grado di poter salvare varie vite. MonacoSanté vi informa.

“Il regalo più bello e prezioso che si possa fare”

Sensibilizzare alla donazione degli organi, sostenere ricerca e famiglie, aiutare a migliorare i servizi della medicina pediatrica: dal 1° aprile 2011, l’associazione monegasca Monaco Liver Disorder (MLD) si mobilizza per mettere in luce la donazione degli organi . L’associazione è stata creata da Carla Fadoul Shechter, all’epoca madre di un piccolo, improvvisamente ammalatosi in maniera grave. “Aveva 18 mesi e siamo dovuti restare tre settimane all’ospedale l’Archet di Nizza”, spiega la presidentessa dell’associazione. A seguito di questo traumatico episodio, Carla Fadoul Shechter ha deciso di farsi forza e soprattutto di combattere per tutti coloro, compresi numerosi bambini, che necessitano di un trapianto d’organo per poter continuare a vivere. Anche se suo figlio ormai diciannovenne sta molto meglio, la madre moltiplica le iniziative per spiegare, sdrammatizzare e incitare le famiglie a porsi la questione della donazione degli organi . “Quando qualcuno muore, è come se continuasse a vivere, dando un senso alla propria esistenza. È il regalo più bello e prezioso che possa esistere sulla Terra, poiché spesso si tratta letteralmente di salvare la vita a un’altra persona”, aggiunge. È questa la filosofia che la spinge a sostenere quegli ammalati che stanno vivendo momenti estremamente delicati. “Bisogna ammettere che quando si sta aspettando per una donazione d’organo, psicologicamente è come se ci si trovasse dentro un tunnel, proprio come un morto vivente. Non è per nulla semplice. Il malato aspetta qualcosa che possa salvarlo e si aggrappa a tale speranza.

Avviare il dialogo per esprimere la propria opinione in vita

Per portare avanti tale missione, l’associazione Monaco Liver Disorder moltiplica le iniziative. Il prossimo 23 novembre è in programma il 3° Challenge di bocce per la donazione degli organi a Cap d’Ail (1), i cui proventi saranno riversati a MLD. L’obiettivo è dimostrare che anche dopo un trapianto la vita continua , proprio come per Luna, un’adolescente monegasca cardiotrapiantata. In occasione dell’edizione 2023 della gara podistica solidale U Giru de Natale, la giovane ha, infatti, partecipato alla competizione su una carrozzina sportiva, fornita dall’associazione MLD. “La donazione degli organi non salva solo la persona interessata, ma spesso l’intera famiglia. So che è difficile pronunciarsi quando perdiamo qualcuno che ci è caro. Ma la domanda da porsi è “Cosa possiamo fare adesso?” , considera la presidentessa di MLD. Sperando, in tal modo, di avviare il dialogo: “Non si deve forzare, ma argomentare per dimostrare quanto sia magnifico un tale regalo. È doloroso, ma tutto ciò si tramuterà in soddisfazione e perfino in fierezza quando potremo dirci che abbiamo contribuito a qualcosa di vitale .” Poter esprimere il proprio parere in vita è la scelta operata dal Principato. Nello Stato monegasco, è la legge n° 1.073 del 27 giugno 1984 a normare i prelievi attuabili sul corpo umano a fini terapeutici. “Chiunque sia civilmente responsabile può acconsentire al prelievo, in vita, di organi o tessuti dal proprio corpo al fine di praticare, a scopo terapeutico, un trapianto sul corpo di un soggetto terzo . Il consenso è revocabile”, precisa l’articolo primo del diritto monegasco. È inoltre previsto che il prelievo non possa avvenire “se il risultato ragionevolmente prevedibile dovesse implicare la morte del donatore o comprometterne gravemente la salute”.

Nel Principato i prelievi sono inquadrati dalla legge

Nello Stato monegasco, i prelievi di organi o di tessuto, possono essere praticati sul corpo di un soggetto deceduto solo se lo stesso, in vita, vi ha espressamente acconsentito. Tale consenso può essere espresso per via testamentaria. Ma può anche essere manifestato tramite autorizzazione firmata in presenza di due testimoni o dinanzi al direttore di un istituto autorizzato. Infine, “nel caso in cui il soggetto su cui effettuare il prelievo dovesse essere un minore, lo stesso verrà subordinato all’espressa autorizzazione di padre e madre, oppure del coniuge superstite”, ribadisce la legge monegasca. Nel capitolo II, la legislazione precisa inoltre le condizioni necessarie allo svolgimento del prelievo. Tali condizioni possono svolgersi esclusivamente presso una struttura autorizzata tramite decreto ministeriale . “I prelievi da doversi effettuare sul corpo di un soggetto deceduto possono essere praticati solo previo accertamento del decesso effettuato personalmente da tre medici dipendenti della struttura stessa. I medici incaricati di accertare il decesso non possono partecipare né al prelievo, né a un eventuale trapianto.” Viene anche stipulato che quando il corpo di un soggetto deceduto “dovesse presentare segni o indizi di morte violenta o sospetta, il prelievo potrà avvenire solo previa autorizzazione del procuratore generale, che abbia preliminarmente ricevuto il parere di un medico.” Infine, non vi potrà essere alcun prelievo nel caso in cui il decesso dovesse essere la conseguenza di infortunio sul lavoro o malattia professionale.

6.000 trapianti nel 2024, 22.500 pazienti in lista d’attesa

Secondo i dati dell’Agenzia di biomedicina, struttura francese di riferimento in materia di donazione degli organi, nel 2024 in Francia sono state circa 22.500 le persone in lista d’attesa per un trapianto d’organo . Ma, nel corso del medesimo anno, sono stati solo 6.000 i trapianti effettuati. Gli organi trapiantabili sono reni, fegato, cuore, polmoni, pancreas e alcune porzioni dell’intestino. È inoltre possibile donare i cosiddetti tessuti umani : ossa, arterie, valvole cardiache, cornee, vene, pelle, tendini o legamenti. “Gli organi o i tessuti vengono prelevati al momento del decesso del donatore. Ma altri organi e tessuti possono essere donati da vivi, poiché tale dono non impedisce al donatore di poter continuare a vivere normalmente”, spiega l’Agenzia di biomedicina. La donazione degli organi è prospettata esclusivamente quando lo stato di un malato peggiora e solo una sostituzione degli organi difettosi con un organo sano, detto innesto, ne può permettere il miglioramento. Prospettive per i pazienti: semplicemente il ritorno a una vita quasi normale, ossia lavorare di nuovo, fondare una famiglia, fare sport o viaggiare, anche se sarà necessario seguire un trattamento al fine di scongiurare il rigetto dell’organo trapiantato .

(1) Domenica 23 novembre 2025 dalle ore 09:00 alle ore 16:00 presso il circolo bocciofilo di Cap d’Ail. 2 avenue Marquet, 06 320 Cap d’Ail. Contatti: 06 40 62 37 77 o contact@mld.mc